Fino all’edizione 2017 della guida, nessun frantoio era arrivato a un punteggio complessivo così elevato, ma da quest’anno i 99 centesimi sono stati assegnati a 8 frantoio, 6 dei quali italiani e 2 spagnoli.
Il percorso compiuto dalla famiglia Franci a partire dalla metà degli anni Novanta è stato tutto concentrato su questa ricerca dell’eccellenza, ed è stato un percorso costellato da oltre 450 premi e da una sola forte convinzione: produrre grandi extra vergine capaci di raccontare al mondo il territorio di provenienza, ossia quelle splendide colline olivate che si ergono tra il monte Amiata e la valle del fiume Orcia.
Se Montenero d’Orcia oggi è conosciuto nel mondo, molto lo si deve all’operato della famiglia Franci, che ha saputo raccontare il proprio territorio in Italia e all’estero attraverso le parole e le immagini, rendendo evidente e tangibili il profondo legame tra extra vergine e zona di produzione.
Non è un caso che sempre la Guida Flos Olei 2018 assegni all’Igp Toscano di Franci anche il premio come miglior olio extra vergine al mondo a indicazione geografica. Montenero d’Orcia diventa così uno dei luoghi deputati al mondo per la produzione di extra vergine di qualità, e la famiglia Franci ne è il suo miglior interprete.
Giorgio Franci e la sua famiglia infatti sono perfettamente consapevoli che il mestiere del frantoiano consiste in primo luogo proprio nel saper valutare e interpretare anno dopo anno le olive che arrivano in frantoio, sempre diverse a seconda dell’andamento stagionale. E gli ultimi anni sono stati un banco di prova importante per gli olivicoltori, con stagioni anomale come quella che abbiamo vissuto quest’anno, caratterizzata da forte siccità.
Eppure, grazie al controllo dell’intera filiera - dalla gestione delle piante fino alla produzione dell’olio - i Franci anche quest’anno possono guardare con soddisfazione alla campagna che si è da poco conclusa. La minore produzione di olive è stata in qualche modo bilanciata dalle rese abbondanti e dalla sanità dei frutti arrivati in frantoio. Una produzione quantitativamente minore alle medie del frantoio, ma una qualità alta e variegata a seconda delle cultivar e dei singoli oliveti.
Giorgio Franci racconta che ogni anno “ci troviamo di fronte a olive nuove, che non saranno mai uguali a nessun’altra oliva che è entrata o che entrerà nella tramoggia”. L’esperienza, la professionalità e il grande amore per questo mestiere permettono dunque di interpretare al meglio queste “olive nuove”, e i Franci, con i loro 99 centesimi, hanno ampiamente dimostrato di saperlo fare.