

Per ulteriori informazioni sul progetto comunitario Enjoy European Quality Food visita il sito:
eeqf.eu
Patrizia Cantini Wine & Food Communication |
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Esiste un progetto cofinanziato dall’Unione Europea che si chiama Enjoy European Quality Food, e che intende appunto promuovere la conoscenza e il consumo di vino, olio e formaggi a denominazione di origine, indicazione geografica e a STG (ossia Specialità Tradizionale Garantita) di provenienza comunitaria. Il progetto coinvolge cinque paesi (Germania, Italia, Polonia, Regno Unito e Spagna) e prevede che i paesi partecipino con un paniere di prodotti, che per tre anni saranno i protagonisti di azioni promozionali volte a informare il consumatore finale e a renderlo consapevole dell’importanza di mettere in tavola prodotti di qualità certificata. Il paniere italiano è costituito dall’Associazione Olivicoltori Toscani (Apot), dal Consorzio Asti Docg, dal Consorzio Prosecco Docg, dal Consorzio Vino Nobile di Montepulciano Docg, dal Consorzio Provolone Valpadana Dop e infine dalla Latteria di Soligo. ![]() Una delle azioni promozionali di Enjoy Europea Quality Food ha portato all’organizzazione – da parte dell’Unione Provinciali Agricoltori di Siena - di un tour per giornalisti alla scoperta dell’olio Dop Terre di Siena e dell’olio Dop Seggiano. La Dop Terre di Siena coinvolge un vasto territorio prevalentemente a sud della città, ed esclude i comuni come Radda, Gaiole e Castellina, o parte di essi come Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi, che invece insistono all’interno del territorio di produzione della Dop Chianti Classico. Per quanto riguarda invece la Dop Seggiano, il territorio comprende i comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Castell’Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano, tutti compresi nella provincia di Grosseto e situati alle pendici dell’Amiata. In quest’area, in una fascia altimetrica compresa tra i 200 e i 650 metri sopra il livello del mare, si trova la varietà di olivo denominata Olivastra Seggianese che secondo il disciplinare della Dop deve rientrare almeno all’85% nella composizione dell’extra vergine. All’interno del tour si è svolto anche un momento di riflessione sull’extra vergine, sulle sue qualità organolettiche e salutistiche e sulle più moderne tecnologie estrattive che permettono di produrre extra vergine di elevata qualità. E’ stato il professor Maurizio Servili - del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia – a parlarne di fronte al pubblico di produttori, giornalisti e blogger. Servili conosce il mondo della produzione dell’olio a 360 gradi e ha dato la bella notizia che l’Università di Perugia ha deciso di aprire un corso di olivicoltura che partirà ad autunno prossimo presso il suo dipartimento. E’ una bella notizia per il nostro paese, che è il primo per produzione di extra vergine di qualità ma che al contempo non brilla certo per diffusione di conoscenze reali sull’olio tra i consumatori finali, che continuano a trovarsi di fronte a scaffali che propongono extra vergini con prezzi che variano tra i 3 e i 20 euro. E’ su questo versante che è necessario lavorare per far capire ai consumatori quali siano i costi reali della produzione dei un extra vergine di qualità e su quanto sia importante questo alimento all’interno della nostra dieta quotidiana. L’extra vergine non è un medicinale, ma Servili ricorda che il consumo quotidiano di un buon extra vergine fin da piccoli protegge dall’insorgenza di varie malattie in età adulta, prime tra tutte quelle cardio vascolari. E’ dunque importante che il consumatore capisca che investire 12-15 euro in una bottiglia di extra vergine fa bene al palato e fa bene al cuore, e per altro dura a lungo e non si esaurisce nel giro di uno o due pasti come una bottiglia di vino. E’ poi necessario che i consumatori sappiano anche come conservare la loro preziosa bottiglia di extra vergine, lontana da fonti luminose che sono le prime cause di deterioramento dell’olio, perché i processi di foto ossidazione lo deteriorano più del calore. ![]() In un mondo diventato preda di false notizie che ci aggrediscono ovunque, diffondere nozioni anche basilari sull’extra vergine non è cosa banale, perché gli interessi in gioco sono enormi e quasi mai coincidono con quelli dei consumatori. Quindi ben venga il corso di olivicoltura dell’Università di Perugia e tutto quanto possa concorrere a creare una corretta informazione nel consumatore. Proprio a questo serve Enjoy European Quality Food, e dunque gustiamoci il cibo europeo di qualità. Per ulteriori informazioni sul progetto comunitario Enjoy European Quality Food visita il sito: eeqf.eu
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Gli Anni Venti appena iniziati saranno quelli del Vermentino? E’ probabile, visto il successo che questo vitigno sta riscuotendo. Se non si conosce con esattezza la sua terra d’origine, è invece certo che il Vermentino come lo conosciamo oggi ha avuto la sua culla tra Liguria, Alta Toscana, Sardegna e Corsica. Vino caratterizzato da una splendida sapidità, oggi il Vermentino è declinato in mille sfumature diverse e viene coltivano in molte parti del mondo. In Francia, dove veniva chiamato Picobon, hanno impiantato migliaia di ettari a Vermentino – soprattutto tra Provenza e Languedoc Roussillon - e hanno optato per il nome italiano, assai più conosciuto a livello internazionale, tanto che gli americani ormai sanno anche pronunciarlo quasi correttamente.
E proprio al Vermentino è dedicato un Concorso Enologico Internazionale le cui fasi finali si svolgeranno a Cagliari il 17 e il 18 febbraio prossimo. Il Mininstero delle Politiche Agricole ha affidato ufficialmente all’associazione APS Promo Eventi l’organizzazione del concorso, patrocinato dalla Regione Sardegna e in collaborazione con l’Assoenologi Sezione Sardegna. Sul sito www.concorsovermentino.com si trovano tutte le informazioni per partecipare al concorso, e le adesioni devono pervenire entro il 28 gennaio prossimo. Sono ammesse praticamente tutte le tipologie di Vermentino, a quello fermo a quello frizzante e spumante, purché rientrino in denominazione di origine o indicazione geografica, riportino la dicitura Vermentino in etichetta e contengano almeno l’85% del vitigno. L’organizzazione si attende l’arrivo di circa 300 campioni, la maggior parte da Italia e Francia, ma anche da Australia, America, Sud Africa e Bulgaria. |
Patrizia Cantini
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