Susanna Grassi, dell’azienda I Fabbri di Lamole, ha lasciato il suo lavoro nel settore tessile nel 2000 per riprendere in mano l’azienda di famiglia, che per 30 anni era stata affittata perché i genitori si erano trasferiti all’estero. Oggi Susanna produce 35.000 bottiglie da 6,5 ettari di vigna, i più alti dei quali arrivano a 680 metri. Ci ha fatto degustare il Chianti Classico 2018 Terra di Lamole e il Chianti Classico Riserva 2016, che nascono dai vigneti più bassi, a soli – si fa per dire 450 metri – ma anche dalle vigne più vecchi.
Serena Coccia invece affianca il padre Paolo nella conduzione del Podere Castellinuzza, ancora a Lamole. Il podere è lo stesso che il suo bisnonno e il suo nonno lavoravano in regime di mezzadria, fino a quando questa venne abolita. Il nonno lo comprò e riuscì anche a ingrandirlo con l’acquisto di terreni adiacenti. Oggi l’azienda ha 3 ettari di vigneto quasi tutto posizionato a 550 metri ma con una vigna che si trova a 600. Tutte vigne vecchie, con almeno 50 anni di età e addirittura alcuni filari ad alberello, posti su terrazzamenti, risalgono a prima della fillossera e quindi con tutta probabilità sono a piede franco. Serena ha presentato il Chianti Classico 2018 e il Chianti Classico Riserva 2016 Vigne Vecchie.
Sophie Conte (italianissima nonostante il nome francese) produce invece alla Fattoria di Tregole, nel comune di Castellina in Chianti, nell’azienda che i genitori hanno acquistato negli anni Novanta. Tregole è un borgo delizioso e la fattoria offre anche ospitalità e ristorazione. Le vigne si estendono per 5,5 ettari tra i 520 e i 600 metri di quota, e in una vecchia vigna piantata nel 1952 si trovano Sangiovese e Cabernet, ossia uno tra i primi Cabernet impiantati nel territorio del Chianti Classico. Sophie ha presentato il Chianti Classico 2017 e il Chianti Classico Riserva 2017.
L’incontro con queste quattro signore mi ha fatto tornare in mente la storia della collina di Cartizze, i cui vigneti sono talmente in pendenza che in passato non li voleva nessuno. E allora accadeva che i padri, nel redigere testamento, lasciavano ai figli maschi le vigne più facili, dove oggi si produce il Prosecco Superiore Docg, mentre quelle sulla collina di Cartizze venivano destinati alle figlie femmine, che poi con il passare degli anni si sono trovate tra le mani un tesoro.
Dunque le quattro S – ossia Susanna, Serena, Sofia e Sophie – il tesoro forse lo hanno già in mano.