Fiammae dunque nasce con una doppia anima (e da questo il nome latineggiante al plurale) e si traduce nell'appassimento di metà delle uve per circa un mese, mentre l’altra metà viene vinificata subito. Le uve vengono poi fermentate in barrique e messe ad affinare separatamente in barrique di rovere francese. Per le uve fresche è stato scelto un legno di media tostatura, mentre per quelle appassite si è preferito utilizzare una barrique dalle note più austere e potenti. Terminati i 18 mesi di affinamento, il vino viene assemblato e imbottigliato. La commercializzazione inizia dopo un ulteriore affinamento in bottiglia di 12 mesi.
La prima annata di Fiammae è il 2016 ed è Gerardo a spiegarne il nome: “Le fiamme ricorrono spesso nella nostra famiglia perché sono il logo del Banco Gondi e il Sangallo le volle raffigurare su alcuni bassorilievi lungo lo scalone principale del palazzo. Inoltre, mia figlia si chiama Fiammetta, un nome di famiglia. Ma sono anche le fiamme che rappresentano la passione che mio fratello ed io abbiamo per il vino”.
Dunque, benvenuto Fiammae e congratulazioni ai due giovani produttori. E tanti complimenti anche a babbo Bernardo che ha dato a Gerardo e Lapo la possibilità di esprimere le proprie ambizioni in questa nuova etichetta.