A me pare una bella iniziativa, perché non solo va a riqualificare il borgo antico di Moasca e i dintorni del castello, ma perché va incontro a quelle che sono le esigenze del turismo slow, che cerca sentieri inediti e luoghi dove è veramente possibile entrare in contatto con la comunità locale e con i prodotti agroalimentari che nascono dal territorio. Il vino è senza dubbio il prodotto principe di questo turismo lento, attento e intelligente, che non si muove mai in massa e ama i silenzi accompagnati dai suoni della natura.
Il riconoscimento Unesco alle Colline del Monferrato sta creando un circuito virtuoso fatto di cantine e di altre produzioni locali come il salame cotto, di piccoli ristoranti nel verde con menù costruiti su prodotti a filiera corta e di agriturismi, B&B e alberghi dove l'ospitalità è personalizzata e anch'essa permeata dai sapori del luogo.
Un fine settimana a Nizza Monferrato, a Moasca, a Mombaruzzo (celebre per i suoi amaretti) e negli altri borghi regala scoperte infinite e anche grandi emozioni.
Potrete partire dal Muretto del Nizza, per poi magari approdare nella bella Enoteca Regionale La Signora in Rosso a Nizza Monferrato per assaggiare i vini e i piatti del territorio. Parlate con i produttori, ascoltate le loro parole appassionate dalle quali emerge quella caparbietà tutta piemontese che li ha resi capaci di fare con le uve Barbera un grande vino, che si chiama semplicemente Nizza Docg.
Il Muretto del Nizza sarà presentato ufficialmente al Castello di Moasca il 30 marzo prossimo alle ore 18 alla presenza del sindaco Andrea Ghignone, dell’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, del presidente dell’Associazione Produttori del Nizza Gianni Bertolino e del presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato Filippo Mobrici.