Patrizia Cantini Wine & Food Communication
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Le 20 vendemmie di Pagani De Marchi

12/9/2021

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L'azienda Pagani De Marchi a Casale Marittimo
Venti vendemmie possono sembrare poche per un’azienda toscana; ma se la cantina si trova a Casale Marittimo in provincia di Pisa allora venti vendemmie non appaiono più tanto poche. Sono stata invitata a partecipare a una degustazione per festeggiare la ventesima vendemmia dell’azienda Pagani de Marchi, la cui storia è strettamente legata a quella del bellissimo borgo di Casale Marittimo.
Casale Marittimo già negli anni Settanta era molto amato dai turisti stranieri e non pochi furono quelli che acquistarono una casa in paese o un casale nelle vicinanze del borgo per passarvi le vacanze. Tra questi arrivarono anche i Pagani De Marchi, nativi di Lugano.  Pia ed Enrico si erano evidentemente innamorati del luogo e di quella campagna straordinaria che circonda Casale sia in direzione di Bibbona e del mare che in quella di Volterra e dell’interno. Prima che Bolgheri diventasse un fenomeno di massa, Casale aveva già assistito all’approdo di turisti che si aggiravano tra i suoi vicoli che si inerpicano sulla collina. Se non conoscete Casale vi posso assicurare che vale veramente la pena di andarlo a visitare, e non a caso è uno dei borghi consigliati dal FAI. 
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I vigneti e alle spalle Casale Marittimo
Dunque i Pagani De Marchi acquistarono un podere con la classica casa colonica al centro di coltivazioni di cereali, perché la vite non era ancora molto presente nell’area. L’idea di iniziare a produrre vino nacque assai più tardi, quando Pia ed Enrico si innamorarono dei vini di Bolgheri e conobbero Michele Satta, uno dei produttori più significativi del bolgherese. Se a Casale ancora negli anni Novanta i vigneti non erano certo di casa, è tuttavia vero che alcuni ritrovamenti di epoca etrusca all’interno della proprietà aziendale hanno ampiamente dimostrato come la viticoltura più un tempo doveva essere fiorente. Nella vicina Montescudaio invece la vite aveva iniziato a progredire tanto da dare origine (nel 1999) a una denominazione di origine. I Pagani De Marchi sono dunque da considerare dei pionieri della vitivinicoltura di questa zona della Toscana che si affaccia sul Tirreno tra Capraia e l’Elba.
Oggi l’azienda è condotta da Matteo, figlio di Pia e di Enrico, che si avvale della consulenza dell’enologo Attilio Pagli.  La degustazione alla quale sono stata invitata si è tenuta on line e a noi giornalisti qualche giorno prima sono stati inviati i vini, mentre la celebre Trattoria Da Burde di Firenze ha pensato all’invio dei piatti che andavano a comporre un menù completo da abbinare ai vini. 

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Pia e Matteo Paganni De Marchi
I vitigni che fin dall’inizio sono stati impiantati dalla famiglia Pagani De Marchi sono Sangiovese, Merlot e Cabernet Sauvignon, ai quali poi è andato ad aggiungersi il Vermentino, vitigno che sta vivendo una vera e propria esplosione di notorietà e di consensi. I Pagani De Marchi dunque avevano in mente vini dal taglio bordolese, un po’ come avveniva a Bolgheri, ma non hanno voluto dimenticare il Sangiovese, che rientra negli uvaggi come in quello del Montaleo (70% Sangiovese, 15% Merlot, 15% Cabernet Sauvignon) che è l’unico vino a Doc Montescudaio della cantina, mentre gli altri sono tutti a Igt. Sangiovese in purezza è invece Principe Guerriero, che nasce dalla selezione delle migliori uve aziendali che dopo la vinificazione passa 12 mesi in tonneaux e altrettanti in bottiglia per il necessario affinamento. Dal 2009 l’azienda ha deciso di convertirsi al biologico e da qualche vendemmia sta sperimentando anche la vinificazione in anfora cruda, ossia senza alcun rivestimento. Il vino che viene vinificato in anfora da 8 ettolitri è un Cabernet Sauvignon in purezza e si chiama Casa Nocera. Ne vengono prodotte soltanto 500 bottiglie numerate e il vino è molto elegante e assai piacevole alla degustazione. Chiudono la galleria dei vini prodotti l’Olmata (20% Sangiovese, 40% Merlot e 40% Cabernet), il Casa Nocera (Merlot in purezza) e il Blumea, il Vermentino introdotto nel 2009.
La degustazione dei vini è stata interessante e sia il Sangiovese che il Cabernet Sauvignon mi hanno colpita sia per la bella espressione che per l’eleganza. Ma mi ha colpita ancora di più la presentazione pacata da parte di Matteo e di sua madre Pia. Una bella famiglia, che esprime in maniera naturale il grande amore per la propria terra.
E allora buon ventesimo compleanno ai Pagani De Marchi. 

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Tutti i vini e la grappa della cantina.
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