L’ingresso del Tomahawk nel menù di Tosca si deve principalmente alla collaborazione tra Valentina Di Gioia che gestisce il ristorante e il macellaio Alessandro Soderi, figlio di Paolo e dunque discendente da una famiglia di beccai molto nota al pubblico fiorentino. La Macelleria Soderi del Mercato Centrale ha infatti una lunga tradizione, e Paolo è stato tra i pionieri della Chianina, oltre che tra i soci fondatori dell’Accademia della Fiorentina. Alessandro è dunque un figlio d’arte, e benché giovane dimostra già tutto il piglio del grande macellaio, mestiere che ormai va ben oltre lo spaccio di carne.
Ma torniamo al Tomahawk e cerchiamo di capirne le differenze con il classico taglio della bistecca. Se quest’ultima si ricava dalla lombata dell’animale – ossia a partire dalle vertebre lombari – il Tomahawk invece proviene dalla parte dorsale della bestia, e si ottiene tagliando tra la prima e la quinta vertebra a partire dal collo. La costola viene lasciata lunga, e l’altezza del Tomahawk è la medesima di quella della bistecca. Ma la consistenza della carne è assai diversa, perché vi è un maggior apporto di grasso che nella fase di cottura si scioglie dando alla carne grandi aromi. E’ quella che in termine tecnico si chiama marezzatura, ossia quando il grasso è distribuito su tutte le fibre dando alla carne il caratteristico effetto marmorizzato.
Il Tomahawk normalmente viene da bovino di razza polacca, e si tratta delle pregiate scottone, ossia le femmine che non hanno mai avuto rapporti sessuali e quindi nessuna gravidanza e allattamento. Le loro carni sono particolarmente tenere e saporite, e al Ristorante Tosca vengono cotte all’interno del josper, il forno che funziona come una griglia ma che essendo chiuso raggiunge alte temperature in tempi rapidi. Di invenzione spagnola, il josper cuoce a una temperatura tra i 200 e i 300 gradi, tagliando del 40% i normali tempi di cottura di una griglia. Il josper si sta rapidamente diffondendo nei ristoranti anche perché elimina gli odori e garantisce la sicurezza degli addetti.
Una curiosa e interessante degustazione a confronto tra Tomahawk e bistecca di Chianina si è svolta mercoledì 13 dicembre proprio al ristorante Tosca, alla presenza dello chef Stefano Cavallini, di Valentina Di Gioia e di Alessandro Soderi. Valentina ha scelto come vino da abbinare al Tomahawk e alla bistecca il Chianti Rufina Pian dei Sordi di Marchesi Gondi, uno dei suoi vini preferiti e anche un’etichetta perfetta per carni nobili cotte alla brace.
Nelle foto sotto alcune fasi del taglio del Tomahawk.