Patrizia Cantini Wine & Food Communication
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Tutti pazzi per il Pecorino Toscano Dop

6/14/2017

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Cronaca di un successo che dura da 10 anni, quello del Pecorino Toscano Dop, Sì, perché questo formaggio così antico e tradizionale nell’ultimo decennio è stato capace di raddoppiare la propria produzione fino ad arrivare alle attuali 3.651 tonnellate, che equivalgono a oltre 20 milioni di litri di latte lavorato. Il Consorzio Tutela Pecorino Toscano Dop ha voluto in qualche modo festeggiare questo traguardo organizzando una conferenza stampa che si è tenuta oggi a Firenze nella sala stampa Cutoli della Regione Toscana in Palazzo Strozzi Sacrati. Il 2016 è stato un anno importante per tutti gli attori della filiera del Pecorino Toscano Dop, che sono circa 6.000, perché l’export è cresciuto quasi del 29%, arrivando a rappresentare oltre il 10% del valore al consumo di tutto il formaggio commercializzato, ossia 11 milioni di euro su un totale di 50 milioni. I paesi più affezionati al formaggio toscano sono gli USA e la Germania, seguiti da Belgio, Finlandia, Regno Unito, Paesi Bassi e Austria. In Italia invece il Pecorino Toscano Dop piace molto ai consumatori del Centro-Nord, più propensi verso gusti equilibrati e non aggressivi. Ma anche il Sud dimostra di avere degli estimatori di Pecorino Toscano Dop in Puglia, a riprova che non tutti i consumatori del Meridione d’Italia sono legati ai sapori piccanti e particolarmente salati.
Secondo il presidente del Consorzio Carlo Santarelli, questo successo è soprattutto dovuto alla maggiore consapevolezza da parte dei consumatori, che vogliono prodotti garantiti e non soltanto di qualità. Essere sicuri della provenienza di un prodotto e sapere che questo è sottoposto a controllo è dunque diventato un mantra per il consumatore moderno, ma è anche vero che il Pecorino Toscano Dop ha saputo conquistarne prima di tutto il palato, con quelle sue caratteristiche organolettiche ben definite e riconoscibili. E il Pecorino Toscano Dop piace sia nella versione “tenero” che “stagionato”, visto che non ci sono grandi differenze nelle vendite delle due tipologie. E come tutti i formaggi di successo, anche il nostro Pecorino Toscano Dop purtroppo ha le sue imitazioni. Il direttore del Consorzio Andrea Righini ha spiegato che il “luogo” dove è più facile reperire imitazioni e falsi pecorini è naturalmente Internet, seguito – anche qui purtroppo – dal nostro paese, dove i controlli hanno evidenziato imitazioni spesso rintracciabili su mercatini rionali e fiere. La grande distribuzione invece rappresenta il luogo dove si può essere sicuri dell’acquisto, e va anche sottolineato il fatto che negli ultimi anni anche le gastronomie e i negozi di nicchia hanno iniziato a offrire Pecorino Toscano Dop, selezionandone tipologie e produzioni. 

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Ma al di là dei numeri, c’è un fatto sociale importante che sta dietro a questo successo. E’  la possibilità offerta ad allevatori e caseifici non soltanto di andare avanti ma anche di investire per continuare il processo di miglioramento qualitativo del prodotto e per razionalizzare le fasi produttivi. Si tratta in definitiva di un processo di modernizzazione delle imprese agricole e di quelle della trasformazione, e dell’ottenimento del giusto compenso per chi produce latte e per chi lo trasforma in formaggio. Oggi il latte di pecora viene acquistato dai 17 caseifici che fanno parte del Consorzio a circa 1 euro al litro, che è un prezzo ben diverso da quello di solo qualche anno fa. Ma c’è anche un altro fattore importantissimo dietro alla produzione di Pecorino Toscano Dop: il mantenimento di quelle zone marginali che sono fondamentali per il pascolo delle pecore ma che senza una filiera che funzioni e che sia remunerativa verrebbero necessariamente abbandonati.
Dunque, quando addentiamo una fetta di Pecorino Toscano Dop, dovremmo pensare che questo semplice gesto di gola aiuta il paesaggio toscano e aiuta migliaia di addetti che in questo prodotto hanno da sempre creduto e scommesso, anche durante i tempi bui, anche quando il formaggio in Italia era ben lontano dall’aver raggiunto quel posto d’onore sulle tavole private e di ristoranti che gli spetta di diritto. E sto parlando di anni non troppo lontani da noi. 

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