“Che grande pianta è l’olivo”. Questa è invece stata l’esclamazione di Marco Oreggia nel corso di una conversazione con Francesco Gaudenzi avvenuta qualche giorno fa a proposito della situazione degli olivi.
Francesco stava raccontando a Marco come le piante, dopo la grande paura dovuta alle gelate e al freddo di febbraio, abbiano mostrato ottimi segni di ripresa.
Per quanto la stagione sia in ritardo di circa 7-10 giorni, e si preveda che anche la fioritura avvenga con una settimana circa dopo la norma, le sofferenze che le piante avevano mostrato dopo il gelo stanno velocemente rientrando.
Il danno peggiore era stato quello della perdita delle foglie, tanto che si temeva che gli olivi poi non solo non producessero fiori e quindi frutti, ma che in alcuni casi dovessero essere addirittura abbattuti.
E invece, come dice Marco Oreggia, l’olivo è una grande pianta, con una capacità di “sopportazione” notevole, e con un’altrettanta capacità di ripresa.
Le foglie sono rinate e stanno ancora rinascendo, ma la cosa più sorprendente è che alcuni olivi stanno mettendo i fiori prima delle foglie, a dimostrazione che il pericolo è passato.
Francesco, dopo un attento esame di tutti gli oliveti di proprietà, considera che solo meno del 10% delle piante quest’anno non porteranno frutti, e quindi tutta la famiglia ha tirato un sospiro di sollievo, perché solo qualche settimana fa si temeva il peggio per la raccolta 2018.
Naturalmente, a oggi non è possibile prevedere quando la raccolta delle olive inizierà, se sarà come di consueto a inizi ottobre oppure se subirà ritardi. Ma Francesco Gaudenzi precisa che questo avviene ogni anno, e devono ancora passare i mesi primaverili ed estivi per poter fare previsioni più accurate.
Ciò che conta è che le piante abbiano ripreso e che stiano fiorendo. Proprio come dice Marco Oreggia, l’olivo è una gran pianta.