
Ma questo non è tutto perché la disorganizzazione generale ha avuto come sempre un ruolo di primo piano. Questa prima donna che ogni anno riesce a stupirci con effetti speciali ha fatto sì che lunedì al momento dell'uscita le persone siano rimaste imprigionate 2 ore nel famoso parcheggio multipiano, quello che anni fa venne inaugurato come il nuovo messia veronese e che si è rivelato invece una sorta di trappola mortale, tanto che chi lo conosce lo evita. Ieri pomeriggio, quanto intorno alle 15 sono andata a prendere la macchina per rientrare in sede, i parcheggi all'aperto di fronte alla fiera si presentavano come una delle peggiori piane africane: polvere e sassi sotto un sole impietoso. Costano 8 euro al giorno e accolgono migliaia di macchine: possibile che in tutti questi anni nessuno abbia pensato ad asfaltarli?
Come è possibile che in Italia e nella civilissima Verona accadano ancora queste cose? Perché nel nostro paese la parola "servizi" sembra non essere mai entrata nel vocabolario? A forza di "spremerci" ben bene, abbiamo lasciato campo aperto alla Prowein. Complimenti all'Ente Fiera di Verona: non