Patrizia Cantini Wine & Food Communication
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Grigliata in ciminiera

4/27/2012

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Lui si chiama Arturo Ghezzi, ed è uno dei miei più cari amici. Vive a Pieve a Presciano, in provincia di Arezzo e il suo è stato uno degli agriturismi della prima ora. Non solo, perché quando l'archeologia industriale era ai primordi, Arturo ha recuperato l'antica filanda di famiglia, inattiva dagli anni Trenta del secolo scorso, creando loft e spazi espositivi. La filanda è diventata da tempo un centro di arte conteporanea grazie alla presenza di due artisti che l'hanno eletta a propria casa: Elena El Asmar e Luca Pancrazi. Se andate a vedere il sito www.madeinfilandia.org potete rendervi facilmente conto di ciò che accade in questo posto straordinariamente bello e suggestivo.
Arturo è anche un pilota appassionato e i cieli della filanda sono spesso teatro di acrobazie. Celebri sono rimasti di suoi cerchi nel cielo in onore dell'artista Openaimer.
Il 25 aprile la filanda è stata al centro di una nuova impresa: una grande bisteccata condotta da Fabrizio Bodini (lo chef ufficiale di Made in Filandia). La carne è stata grigliata direttamente nel forno dell'antica ciminiera, e lo spettacolo è stato fantastico.
Perché vi racconto questo? Perché è stata una grande esperienza, e non soltanto dal punto di vista gastronomico. Una ciminiera, tanta carne (dalla Chianina alla Fassona) e un gruppo di amici con esperienze professionali molto diverse l'uno dall'altro che finita la scorpacciata si sono seduti attorno a un tavolo all'aperto a parlare di progetti. Cos'altro si può fare in un luogo dove già insistono arte contemporanea a archeologia industriale, voli acrobatici e dolci colline boscate? Pindaro ci aiuterà a trovare la nostra strada. Se avete dei suggerimenti.... siamo qui.


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La ginnastica dell'orto

4/16/2012

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Finalmente è arrivato. Alludo al libro di Michelle Obama "American Grown" recensito in un bell'articolo di Micol Passariello sabato scorso su Repubblica. Non lo dico con ironia, perché Michelle mi piace davvero e amo il suo stile che ha rinnovato non poco quello normalmente adottato dalle first lady della Casa Bianca. Nel libro non si parla solo di orti biologici, di coltivazioni e giardinaggio, ma anche del benessere fisico che si può ricavare da queste attività. Zappare, potare e seminare insomma fa perdere calorie e aiuta a mantenersi in forma. Però, sempre secondo l'articolo di Repubblica, gli studi dicono che prima dovremmo fare stretching e riscaldamento per sciogliere i muscoli. Io per la verità quando vado nell'orto di Trasserra con la mia zappa (mi si vede nella foto al lavoro) non mi riscaldo prima e non mi lamento dei dolori poi. Mi piace talmente tanto fare prima pulizia, poi piantare e vedere crescere che il mal di schiena diventa facile da tollerare. Questa primavera poi vedere che tutte le spezie sono sopravvissute all'inverno (compresi origano e maggiorana) e che il ribes e il mirtillo messi a dimora a ottobre scorso godono di perfetta salute è stata una gioia grande. Ma tutto questo piantare e curare a cosa porterà? Ancora bene chiaro in testa non ce l'ho, ma so che quando si segue l'istinto difficilmente si sbaglia. Dalla letteratura all'enogastronomia alla zappa: ognuno ha il proprio percorso di vita. Questo evidentemente è il mio. E il vostro?

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Il suo primo fiore

4/14/2012

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Sì, lo so, l'immagine non è bella ed è un po' sfocata. Non sono mai stata una grande fotografa. Ma è il suo primo fiore aperto e mi sembrava importante immortalarlo. Sto parlando dell'albero da frutto antico che abbiamo piantato lo scorso ottobre a Trasserra, nell'orto del mio nonno. L'albero fu scelto da mia figlia Giorgia, che si innamorò subito del nome: "mela renetta ananas". Quando lo comprammo aveva 2 anni e ci dissero che forse avrebbe potuto fare dei fiori già la primavera successiva. Ebbene, ci siamo, i fiori ci sono e sono tanti pensando a un così piccolo albero. Non riesco a immaginarne i frutti, mi hanno solo detto che si tratta di mele di piccola pezzatura ma con un gusto dolce che ricorda appunto l'ananas. Chissà se con tutte le piogge che ci sono state in questi giorni i fiori sono ancora tutti là, e chissà se a suo tempo daranno i loro frutti.
Devo dire che questa attesa mi piace, e l'idea di aver fatto un piccolo gesto nei confronti della difesa della biodiversità mi riempie di gioia. Senza dubbio il prossimo autunno pianteremo un nuovo albero, e stavolta vorrei essere io a fare la scelta, forse ancora un melo o forse un pero. Adesso non so.
In questa giornata così grigia e piovosa mi piace pensare che il nostro alberino è là, che ha sopravvisuto a un inverno duro e rigido e che mostra tanta voglia di crescere, la stessa che osservo ogni giorno in mia figlia.

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Giù dalla torre

4/3/2012

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Giù dalla torre butterei tutti quanti i leghisti, perché le  trombe del giudizio suoneranno per chi le case con i soldi nostri se le fanno.
Per la vista sul Colosseo la cosa è uguale, dalla rupe butterei quelli con casa che lo guardano frontale.
Giù dalla torre butterei tutti quanti i Calearo, e nostra signora dei mutui, specchio delle mie brame, chi il più spreaddato del reame.
E salverei chi non ha voglia di costruire niente e non costruisce niente.

Giù dalla torre butterei i Goldman, i Sachs, i Moody's, i Lemhan, i Poor's e  i loro fratelli, per la vigilia della nuova era dei Ribelli.

Ritorneranno intelletti antidiluviani,
una razza di super poetici
che si mangerà tutte le nullità.


Tutti i banchieri,
specie quelli creativi,
che giocani ai bond elettronici
che obbligherà ma non capitalizzerà.

Si salverà chi non ha voglia di investire niente e non investe niente,
chi non ha voglia di investire niente

e non investe niente.

Grazie a Franco Battiato




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    "O rinnovarsi o morire", questo il mio motto, come diceva Gabriele d'Annunzio

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