
Lui si chiama Arturo Ghezzi, ed è uno dei miei più cari amici. Vive a Pieve a Presciano, in provincia di Arezzo e il suo è stato uno degli agriturismi della prima ora. Non solo, perché quando l'archeologia industriale era ai primordi, Arturo ha recuperato l'antica filanda di famiglia, inattiva dagli anni Trenta del secolo scorso, creando loft e spazi espositivi. La filanda è diventata da tempo un centro di arte conteporanea grazie alla presenza di due artisti che l'hanno eletta a propria casa: Elena El Asmar e Luca Pancrazi. Se andate a vedere il sito www.madeinfilandia.org potete rendervi facilmente conto di ciò che accade in questo posto straordinariamente bello e suggestivo.
Arturo è anche un pilota appassionato e i cieli della filanda sono spesso teatro di acrobazie. Celebri sono rimasti di suoi cerchi nel cielo in onore dell'artista Openaimer.
Il 25 aprile la filanda è stata al centro di una nuova impresa: una grande bisteccata condotta da Fabrizio Bodini (lo chef ufficiale di Made in Filandia). La carne è stata grigliata direttamente nel forno dell'antica ciminiera, e lo spettacolo è stato fantastico.
Perché vi racconto questo? Perché è stata una grande esperienza, e non soltanto dal punto di vista gastronomico. Una ciminiera, tanta carne (dalla Chianina alla Fassona) e un gruppo di amici con esperienze professionali molto diverse l'uno dall'altro che finita la scorpacciata si sono seduti attorno a un tavolo all'aperto a parlare di progetti. Cos'altro si può fare in un luogo dove già insistono arte contemporanea a archeologia industriale, voli acrobatici e dolci colline boscate? Pindaro ci aiuterà a trovare la nostra strada. Se avete dei suggerimenti.... siamo qui.
Arturo è anche un pilota appassionato e i cieli della filanda sono spesso teatro di acrobazie. Celebri sono rimasti di suoi cerchi nel cielo in onore dell'artista Openaimer.
Il 25 aprile la filanda è stata al centro di una nuova impresa: una grande bisteccata condotta da Fabrizio Bodini (lo chef ufficiale di Made in Filandia). La carne è stata grigliata direttamente nel forno dell'antica ciminiera, e lo spettacolo è stato fantastico.
Perché vi racconto questo? Perché è stata una grande esperienza, e non soltanto dal punto di vista gastronomico. Una ciminiera, tanta carne (dalla Chianina alla Fassona) e un gruppo di amici con esperienze professionali molto diverse l'uno dall'altro che finita la scorpacciata si sono seduti attorno a un tavolo all'aperto a parlare di progetti. Cos'altro si può fare in un luogo dove già insistono arte contemporanea a archeologia industriale, voli acrobatici e dolci colline boscate? Pindaro ci aiuterà a trovare la nostra strada. Se avete dei suggerimenti.... siamo qui.
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