Patrizia Cantini Wine & Food Communication
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Bergen

5/30/2017

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Panorama di Bryggen, www.patriziacantini.it
Nonostante il suo clima non certo clemente (è la città più piovosa d’Europa), Bergen è il centro più visitato di tutta la Norvegia. Il quartiere di Bryggen, che si affaccia direttamente sull’importante porto cittadino, è l’attrazione principale di Bergen, ed è un sito Unesco. La storia di Bryggen e delle sue casette di legno colorato risale al XIV secolo, quando Bergen (fondata da re Olav nel 1070) si era già affermata come porto commerciale. Fu così che i mercanti tedeschi della Lega Anseatica (ossia l’unione dei commercianti tedeschi all’estero) aprirono una sede a Bergen e cominciarono a costruire i propri magazzini in legno, il primo piano dei quali fungeva da abitazione. Purtroppo nel 1702 un enorme incendio distrusse quasi tutta la città, e dunque le case di legno che possiamo ammirare oggi risalgono all’epoca della successiva ricostruzione. Nel 1944 poi un battello olandese pieno di dinamite scoppiò all’interno del porto, portandosi via con sé una buona parte delle casette di Bryggen, e lasciando intatte solo quelle che erano sul lato destro del porto.
Bryggen, www.patriziacantini.it
Una piazzetta di Bryggen, www.patriziacantini.it
Bryggen illuminata, www.patriziacantini.it
Un scorcio di Bryggen, www.patriziacantini.it
Protette dall’Unesco, le casette non possono più essere abitate. Vi si aprono ristoranti e pub, negozi di artigianato norvegese e atelier di artisti. Per poterle proteggere da eventuali episodi di vandalismo notturno, i vicoli di accesso alle casette di Bryggen vengono chiusi alle 11 di notte per poi essere riaperti la mattina. Affollatissimi di turisti, molti dei quali arrivano con navi da crociera, i vicoli di Bryggen sono irresistibili, con i loro bei negozi di artigianato norvegese, a partire dai maglioni di lana locale e dal design di interni tipicamente scandinavo. Oppure i negozi di arredi natalizi, che fanno venire la voglia di rinnovare completamente il nostro albero di Natale anche se magari è ancora agosto. E viene anche voglia di riempire la casa di bellissimi ricami a punto Hardanger – da noi chiamato punto norvegese – che si possono acquistare da Blonder Og Stas, nella piazzetta principale di Bryggen. Poi ci sono i ristoranti, con un’atmosfera quasi incantata fatta di legno e di luci soffuse. Il pesce naturalmente è il re delle tavole di Bergen e non potrebbe essere altrimenti visto che siamo in un porto.
PictureIl negozio di ricami Blonder Og Stas, a Bryggen. www.patriziacantini.it
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PictureIl Museo Anseatico, www.patriziacantini.it
 

Una visita al Museo Anseatico ripercorre la dura vita dei mercanti tedeschi, che in queste casette per noi oggi così attraenti hanno vissuto anni solitari, senza svaghi e – soprattutto – privi di mogli, visto che fino a che restavano a Bergen era loro proibito il matrimonio.

Al centro del porto di Bergen, il sabato, si tiene il farmer market, con i produttori che vendono direttamente. Salmone e trota affumicata sono tra le specialità locali. Molto buoni quelli di Leiren Laks, un’azienda storica con sede in un piccolo fiordo a nord di Bergen. I salmoni e le trote vengono affumicati lentamente, utilizzando piccoli ramoscelli dei boschi intorno allo stabilimento. Leiren Laks produce anche salmoni e trote marinate in aneto, limone e pepe secondo un’antica ricetta norvegese. Per quanto riguarda i formaggi se ne trovano sia di latte vaccino che caprino. In particolare, non va perso il Geitost, ossia il “formaggio marrone” eletto qualche anno fa presidio da Slow Food. In realtà, il Geitost non è un vero e proprio formaggio, perché viene prodotto con il siero di latte di capra, e quindi dopo la produzione dei formaggi veri e propri. Il siero viene bollito insieme a un po’ di panna di latte di mucca per circa 10 ore, nel corso delle quali l’acqua evapora e gli zuccheri del siero assumono il tipico colore del caramello. E in effetti il formaggio ha un sapore dolciastro che ricorda la liquirizia. Il Geitost tradizionalmente viene mangiato su fette di pane caldo tostato. Poi il mercato offre carni essiccate e le terrine di pecora, anch’esse molto tradizionali. Con la pecora vengono prodotte anche salsicce affumicate o condite con sale e bacche di ginepro. E sempre di pecora sono le bellissime pelli che vengono utilizzate per ricoprire le sedie delle case come dei ristoranti, per scaldare gli ospiti durante i lunghi inverni norvegesi. 
Sempre al centro del porto si apre il mercato del pesce, un vero e proprio tripudio di gamberetti, crostacei e conchiglie. Alcuni banchi offrono piatti pronti, e vale davvero la pena concedersi un pranzo al mercato insieme ai locali.
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Il mercato del pesce di Bergen, www.patriziacantini.it
Ma Bergen è una città che offre molto anche da un punto di vista culturale. Il polo museale si chiama KODE, ed è diviso in quattro blocchi dedicati all’arte norvegese e a grandi artisti europei. Notevole è la collezione di quadri di Edward Munch, la seconda più importante al mondo dopo quella di Oslo. Nello stesso edificio (il KODE 4) si trova anche il ristorante Lysverket, al quale ho già dedicato un articolo che potete trovare nella sezione “L’arte di ospitare” di questo stesso sito. 
Infine, vi consiglio una bella passeggiata fino alla Fantoft Stavkirke, la chiesetta di legno situata all’estremità nord est della città. Eretta nel 1150 a Fortun e poi spostata qui nel 1883, la chiesa fu purtroppo distrutta da un incendio doloso nel 1992, per poi essere ricostruita esattamente com’era. Altre belle passeggiate portano nei quartieri di Nøstet, Nordnes e di Fjellsiden, anch’essi caratterizzati da casette di legno e strade tranquille. Dal monte Fløyen, alla cui cima porta una funicolare, si domina tutta la città, il suo mare e le sue isole. Un vero incanto. 
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