Pare che l'Elba quest'anno sia stata assai frequentata dai vip. Forse si sono stancati della Costa Smeralda? Chissà, poco importa. Anche io ci sono stata, perché a novembre scorso ho avuto un colpo di fulmine nel visitare la Fattoria delle Ripalte, sulla Costa dei Gabbiani. Ero all'Elba per uno dei miei articoli per “Cucina & Vini”, e mi era piaciuta molto l'idea di vedere l'isola fuori stagione, quando tanti alberghi e ristoranti sono chiusi. Avevo voglia di conoscere quelli che resistono, che stanno aperti tutto l'anno, e capire il senso di andare in un luogo prettamente vacanziero quando non ci sono i turisti, quando non ci si può tuffare in mare e neppure stendersi al sole sugli scogli.
E' stato un viaggio fantastico, di quelli che non si dimenticano e che mi hanno fatto pensare se non sia da mettere in conto, per un futuro, di non lasciare tutto per trasferirsi in quest'isola così bella e varia, con un paesaggio che cambia dalla montagna al mare nel giro di pochi chilometri.
Devo dire che ho fatto lo stesso pensiero quando sono andata in Corsica, e dunque comincio a credere che nel mio futuro ci sia proprio un'isola. Nel frattempo, la visione della Fattoria delle Ripalte e del suo vigneto Poggio del Turco che si affaccia direttamente sul mare mi hanno immediatamente convinta che l'Elba doveva essere meta di una vacanza di famiglia assolutamente marina, senza spostamenti e senza caos. La Fattoria offre infatti tutto questo. La sua storia è interessante, perché venne fondata nell'Ottocento da un visionario di origine svizzera che aveva deciso di realizzare all'Elba una tenuta agricola moderna ed efficiente, grande quanto quelle delle pianure. Negli anni Settanta la Fattoria è stata acquistata dalla famiglia Ederle di Verona, che lungo la costa toscana aveva già strutture ricettive per campeggiatori. La tenuta si estende su 400 ettari e conta ben 20 chilometri di coste private, con spiagge e spiaggette. Detto questo, sarà più facile capire che una volta entrati dentro ci si trova in una sorta di paradiso fatto di macchia mediterranea, di pini marittimi e, naturalmente, di mare. Inutile stare a dire che la vecchia villa padronale della famiglia Tobler è oggi un albergo e che le case dei contadini e gli annessi agricoli sono stati trasformati in appartamenti di vacanza. Tutto questo in Toscana lo si trova un po' ovunque, visto che siamo nella patria dell'agriturismo. Qui è tutta un'altra storia, e non è passibile di paragone alcuno. Da Capoliveri partono i 10 chilometri di strada sterrata a picco sul mare che conduce alla tenuta. Una volta dentro, si dimentica tutto per immergersi in un'atmosfera che solo qui regna, perché questo posto è diverso da tutti gli altri, e casomai fa pensare al manifesto poetico di Baudelaire, quelle Corrispondenze che insegnano all'uomo a comprendere il linguaggio della Natura: “La Natura è un tempio ove pilastri viventi / emettono, talvolta, confusi vocaboli; / l'Uomo passa attraverso foreste di simboli / che l'osservan con occhio familiare, attenti”.
Al tramonto, alle Ripalte, affacciati sul mar Tirreno in attesa della luna che a volte si veste di rosso, si ascolta in silenzio il linguaggio dei pini marittimi, delle onde sugli scogli e della brezza sulle tamerici, e piano piano ci si accorge di comprenderne il linguaggio occulto. La pace avvolge l'anima e per alcuni lunghissimi istanti ci si sente soli di fronte alla meraviglia delle luci sulla costa, del mare tranquillo, dei profumi degli arbusti e dei lontani rumori delle barche dei pescatori. Perché qui, come diceva ancora Baudelaire stavolta in Invito al viaggio, ci si sente in un “paese che ti assomiglia”, dove “tutto è ordine e beltà, lusso, calma e voluttà”.
Se volete avere un'idea dei tanti servizi che la tenuta offre, andate a visitare il sito www.costadeigabbiani.it, io qui volevo offrire soltanto delle sensazioni.
E' stato un viaggio fantastico, di quelli che non si dimenticano e che mi hanno fatto pensare se non sia da mettere in conto, per un futuro, di non lasciare tutto per trasferirsi in quest'isola così bella e varia, con un paesaggio che cambia dalla montagna al mare nel giro di pochi chilometri.
Devo dire che ho fatto lo stesso pensiero quando sono andata in Corsica, e dunque comincio a credere che nel mio futuro ci sia proprio un'isola. Nel frattempo, la visione della Fattoria delle Ripalte e del suo vigneto Poggio del Turco che si affaccia direttamente sul mare mi hanno immediatamente convinta che l'Elba doveva essere meta di una vacanza di famiglia assolutamente marina, senza spostamenti e senza caos. La Fattoria offre infatti tutto questo. La sua storia è interessante, perché venne fondata nell'Ottocento da un visionario di origine svizzera che aveva deciso di realizzare all'Elba una tenuta agricola moderna ed efficiente, grande quanto quelle delle pianure. Negli anni Settanta la Fattoria è stata acquistata dalla famiglia Ederle di Verona, che lungo la costa toscana aveva già strutture ricettive per campeggiatori. La tenuta si estende su 400 ettari e conta ben 20 chilometri di coste private, con spiagge e spiaggette. Detto questo, sarà più facile capire che una volta entrati dentro ci si trova in una sorta di paradiso fatto di macchia mediterranea, di pini marittimi e, naturalmente, di mare. Inutile stare a dire che la vecchia villa padronale della famiglia Tobler è oggi un albergo e che le case dei contadini e gli annessi agricoli sono stati trasformati in appartamenti di vacanza. Tutto questo in Toscana lo si trova un po' ovunque, visto che siamo nella patria dell'agriturismo. Qui è tutta un'altra storia, e non è passibile di paragone alcuno. Da Capoliveri partono i 10 chilometri di strada sterrata a picco sul mare che conduce alla tenuta. Una volta dentro, si dimentica tutto per immergersi in un'atmosfera che solo qui regna, perché questo posto è diverso da tutti gli altri, e casomai fa pensare al manifesto poetico di Baudelaire, quelle Corrispondenze che insegnano all'uomo a comprendere il linguaggio della Natura: “La Natura è un tempio ove pilastri viventi / emettono, talvolta, confusi vocaboli; / l'Uomo passa attraverso foreste di simboli / che l'osservan con occhio familiare, attenti”.
Al tramonto, alle Ripalte, affacciati sul mar Tirreno in attesa della luna che a volte si veste di rosso, si ascolta in silenzio il linguaggio dei pini marittimi, delle onde sugli scogli e della brezza sulle tamerici, e piano piano ci si accorge di comprenderne il linguaggio occulto. La pace avvolge l'anima e per alcuni lunghissimi istanti ci si sente soli di fronte alla meraviglia delle luci sulla costa, del mare tranquillo, dei profumi degli arbusti e dei lontani rumori delle barche dei pescatori. Perché qui, come diceva ancora Baudelaire stavolta in Invito al viaggio, ci si sente in un “paese che ti assomiglia”, dove “tutto è ordine e beltà, lusso, calma e voluttà”.
Se volete avere un'idea dei tanti servizi che la tenuta offre, andate a visitare il sito www.costadeigabbiani.it, io qui volevo offrire soltanto delle sensazioni.