Io amo la Danimarca, perché pur in un paesaggio tendenzialmente piatto e uniforme ogni tanto si manifestano dei veri e propri miracoli della natura. Come la Råbjerg Mile, la più grande duna mobile del nord Europa. Pensavo che quella di Arcachon, in Francia, fosse la più bella del mondo, ma mi sbagliavo. La Råbjerg Mile è stupefacente, e varia sotto i nostri occhi sospinta dal vento che nello Jutland del nord soffia praticamente sempre. Si ha la sensazione di essere in un deserto, e personalmente ho perso l'orientamento dopo poco che mi ero immersa tra le sabbie. Poi, all'improvviso, sulla cima della duna si apre la vista sui due mari: il Baltico e il Mare del Nord, che i danesi chiamano rispettivamente il Kattegat e lo Skagerrak. In mezzo a questi si distende il deserto, dalle cui sabbie ogni tanto affiorano ciuffi di erbe dal colore tenue che tende alla trasparenza e che commuovono per quel loro afflato di vita pur in mezzo a tanta sabbia. Ve lo sareste mai immaginato uno spettacolo simile in Danimarca?
La Råbjerg Mile si trova poco più a sud di Skagen, la bella cittadina del nord dello Jutland dove la Danimarca “finisce” in un lembo di sabbia all'incrocio dei due mari. Skagen è uno delle stazioni balneari più famose del regno, la cui fortuna iniziò nel 1870 grazie al pittore Michael Anger che vi approdò, insieme alla moglie Anna anch'essa pittrice, affascinato dalla spettacolare luminosità del luogo. Anna e Michael furono i primi di una colonia di pittori che andarono a fondare la scuola di Skagen, una sorta di impressionisti del Nord Europa, i cui bellissimi dipinti si possono ammirare nel Museo di Skagen, fondato già nel 1908 (il museo è stato mappato da Google e se volete vederlo lo trovate a questo indirizzo: http://www.googleartproject.com/collection/skagens-museum/). Quelle dolci fanciulle a passeggio sulla spiaggia, quei bambini che giocano vicino alle onde, quei volti rugosi di pescatori appaiono tutti immersi nella luce miracolosa del Grenen. Il Grenen è la spiaggia di Skagen per antonomasia, che si allunga fino a formare quella punta dove la Danimarca si getta nei due mari. Le onde si incrociano in un balletto continuo, i colori del mare e del cielo si fondono in un celeste chiaro e solo i bunker della seconda guerra mondiale ci avvertono che siamo ancora sulla terra. Il Grenen cresce di anno in anno in direzione nord per effetto dei venti che vi depositano sabbia, e tutta la zona è totalmente priva di costruzioni perché rappresenta una importante zona di migrazione per gli uccelli. Meraviglioso Grenen immortalato dai pittori che a Skagen alloggiavano al Brøndums Hotel, ancora oggi uno degli alberghi più importanti della cittadina, storico e ricco di fascino, con una notevole cucina naturalmente a base di pesce. Il porto di Skagen è infatti il primo di Danimarca in fatto di flotta, non è il più grande ma è quello con più pescherecci, che ogni giorno tornano carichi di gamberetti, granchi, astici, hallibut, sogliole e tanti altri tesori del mare. Qui la profondità è elevata subito vicino alla costa, tanto che le barche non devono fare tanta strada per riempire le reti. Al loro rientro al porto, nel pomeriggio, è possibile acquistare direttamente il pescato fresco per poi cucinarlo a piacimento. Sul porto inoltre si trova lo Skagen Fiskerestaurant, che come dice il nome è un ristorante specializzato in cucina di pesce. I giovani proprietari hanno deciso di farne un tempio dei crostacei, con un plateau alla francese con cozze, gamberetti, granchi, astici locali e scampi. E' un piatto enorme ed è bene non ordinare altro. I ragazzi del ristorante dicono che il gran piatto va mangiato lentamente, facendo alcune soste e magari regalandosi un bicchierino Bjesk , il liquore tipico di Skagen e di tutto lo Jutland del nord prodotto con bacche ed erbe raccolte nelle foreste e nei pressi delle spiagge. Il Bjesk aiuta a digerire e quindi si può continuare tranquillamente ad affondare le mani nei gamberetti. Tutto intorno la bella cittadina caratterizzata dal colore delle case: il “giallo Skagen”. Sembra che la fortuna di questo colore sia dovuta alla scelta dell'allora architetto reale che nel realizzare una villa affacciata sul Baltico per il re di Danimarca scelse appunto una tinta color giallo per l'esterno. Da allora in poi – parliamo della fine dell'Ottocento quando Skagen era già stata resa famosa dai pittori - molti copiarono il giallo del re, che ancora oggi abbellisce le case di legno che al massimo hanno un piano sopraelevato e sono contornate da giardini tenuti naturalmente alla perfezione. Le case gialle si incontrano soprattutto nella parte orientale della città, ancora oggi conosciuta come la zona degli artisti e senza dubbio formata dai quartieri più eleganti. Ma non meno affascinante risulta la zona occidentale di Skagen, un tempo regno delle casupole dei pescatori e ancora oggi caratterizzata da case più piccole di quelle del quartiere degli artisti. Tuttavia, i migliori panorami sul mare li hanno proprio alcune delle case della parte occidentale, che si affacciano direttamente sulla spiaggia. Un tramonto sul Mare del Nord viso da qui, con i colori dei pittori che piano piano si spengono lasciando spazio a quelli delle stelle è un'esperienza che non ha paragoni, accompagnati dal canto delle onde del Kattegat che immancabilmente si uniscono a quelle dello Skagerrak.
La Råbjerg Mile si trova poco più a sud di Skagen, la bella cittadina del nord dello Jutland dove la Danimarca “finisce” in un lembo di sabbia all'incrocio dei due mari. Skagen è uno delle stazioni balneari più famose del regno, la cui fortuna iniziò nel 1870 grazie al pittore Michael Anger che vi approdò, insieme alla moglie Anna anch'essa pittrice, affascinato dalla spettacolare luminosità del luogo. Anna e Michael furono i primi di una colonia di pittori che andarono a fondare la scuola di Skagen, una sorta di impressionisti del Nord Europa, i cui bellissimi dipinti si possono ammirare nel Museo di Skagen, fondato già nel 1908 (il museo è stato mappato da Google e se volete vederlo lo trovate a questo indirizzo: http://www.googleartproject.com/collection/skagens-museum/). Quelle dolci fanciulle a passeggio sulla spiaggia, quei bambini che giocano vicino alle onde, quei volti rugosi di pescatori appaiono tutti immersi nella luce miracolosa del Grenen. Il Grenen è la spiaggia di Skagen per antonomasia, che si allunga fino a formare quella punta dove la Danimarca si getta nei due mari. Le onde si incrociano in un balletto continuo, i colori del mare e del cielo si fondono in un celeste chiaro e solo i bunker della seconda guerra mondiale ci avvertono che siamo ancora sulla terra. Il Grenen cresce di anno in anno in direzione nord per effetto dei venti che vi depositano sabbia, e tutta la zona è totalmente priva di costruzioni perché rappresenta una importante zona di migrazione per gli uccelli. Meraviglioso Grenen immortalato dai pittori che a Skagen alloggiavano al Brøndums Hotel, ancora oggi uno degli alberghi più importanti della cittadina, storico e ricco di fascino, con una notevole cucina naturalmente a base di pesce. Il porto di Skagen è infatti il primo di Danimarca in fatto di flotta, non è il più grande ma è quello con più pescherecci, che ogni giorno tornano carichi di gamberetti, granchi, astici, hallibut, sogliole e tanti altri tesori del mare. Qui la profondità è elevata subito vicino alla costa, tanto che le barche non devono fare tanta strada per riempire le reti. Al loro rientro al porto, nel pomeriggio, è possibile acquistare direttamente il pescato fresco per poi cucinarlo a piacimento. Sul porto inoltre si trova lo Skagen Fiskerestaurant, che come dice il nome è un ristorante specializzato in cucina di pesce. I giovani proprietari hanno deciso di farne un tempio dei crostacei, con un plateau alla francese con cozze, gamberetti, granchi, astici locali e scampi. E' un piatto enorme ed è bene non ordinare altro. I ragazzi del ristorante dicono che il gran piatto va mangiato lentamente, facendo alcune soste e magari regalandosi un bicchierino Bjesk , il liquore tipico di Skagen e di tutto lo Jutland del nord prodotto con bacche ed erbe raccolte nelle foreste e nei pressi delle spiagge. Il Bjesk aiuta a digerire e quindi si può continuare tranquillamente ad affondare le mani nei gamberetti. Tutto intorno la bella cittadina caratterizzata dal colore delle case: il “giallo Skagen”. Sembra che la fortuna di questo colore sia dovuta alla scelta dell'allora architetto reale che nel realizzare una villa affacciata sul Baltico per il re di Danimarca scelse appunto una tinta color giallo per l'esterno. Da allora in poi – parliamo della fine dell'Ottocento quando Skagen era già stata resa famosa dai pittori - molti copiarono il giallo del re, che ancora oggi abbellisce le case di legno che al massimo hanno un piano sopraelevato e sono contornate da giardini tenuti naturalmente alla perfezione. Le case gialle si incontrano soprattutto nella parte orientale della città, ancora oggi conosciuta come la zona degli artisti e senza dubbio formata dai quartieri più eleganti. Ma non meno affascinante risulta la zona occidentale di Skagen, un tempo regno delle casupole dei pescatori e ancora oggi caratterizzata da case più piccole di quelle del quartiere degli artisti. Tuttavia, i migliori panorami sul mare li hanno proprio alcune delle case della parte occidentale, che si affacciano direttamente sulla spiaggia. Un tramonto sul Mare del Nord viso da qui, con i colori dei pittori che piano piano si spengono lasciando spazio a quelli delle stelle è un'esperienza che non ha paragoni, accompagnati dal canto delle onde del Kattegat che immancabilmente si uniscono a quelle dello Skagerrak.