La Diana è il nome del mitico fiume sotterraneo che si credeva scorresse sotto Siena. Cercato per secoli e citato anche da Dante nel Purgatorio (“Tu li vedrai tra quella gente vana / che spera in Talamone, e perderagli / più di speranza ch'a trovar la Diana; ma più vi perderanno li ammiragli.”, XIII, 151-154), il fiume naturalmente non è mai esistito, ma la città impiegò denari e forze nel cercarlo, scavando una rete di cunicoli sotterranei alla ricerca dell'acqua. Via via che il nucleo urbano si accresceva, la “sete” dei cittadini aumentava, così che nel Quattrocento nacque una rete di canali chiamati bottini considerati un capolavoro ingegneristico dell'epoca. Oggi per fortuna una parte di questi bottini sono visitabili, grazie all'opera di volontariato dell'Associazione La Diana. La Diana, come recita il sito internet, si occupa della “tutela e della salvaguardia dei bottini, delle fonti monumentali e di tutto il patrimonio storico, culturale e architettonico legato alle acque di Siena”. Di acqua avevano bisogno gli abitanti e gli opifici, senza acqua non c'è vita, e i senesi l'acqua se la sono conquistata a forza di scavi, fino a ottenere quella magnifica rete di cunicoli sotterranei che è all'origine delle tante fonti cittadine. Quella di piazza del Campo, la famosa Fonte Gaia, che noi riteniamo puramente ornamentale, faceva invece parte di questo complesso sistema di approvvigionamento idrico della città. In onore della faticosa ricerca dell'acqua a Siena che ha contraddistinto secoli di storia la città ha aperto un museo bellissimo, e anche estremamente moderno nella sua concezione. Il Museo dell'Acqua, presso la Fonte di Pescaia, permette di ripercorrere tutta la storia dei bottini di Siena e di capirne il funzionamento. Si tratta di un museo multimediale che si avvale di video anche tridimensionali, che spiegano anche l'origine geologica del sottosuolo senese. Un percorso estremamente affascinante, che può culminare anche con la visita ad alcuni bottini che sono stati messi in sicurezza. Bisogna naturalmente prenotare, ma ne vale veramente la pena. Entrare in un bottino, percorrerlo in silenzio e uscire da un tombino tra i tavolini di un bar in piazza del Campo è un'esperienza unica. Poi, dopo tanta acqua, un buon bicchiere di Brunello corona l'esperienza. Per informazioni e prenotazioni contattare l'Associazione Culturale La Diana, info@ladianasiena.it (www.ladianasiena.it).
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January 2020
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