Il villaggio di Gruyères è una delle mete turistiche più ambite delle Prealpi friburghesi, nella Svizzera francese. Il borgo si è sviluppato intorno a un castello eretto dalla nobile famiglia dei Gruyères intorno al 1270 in posizione dominante su tutto il territorio circostante. L'attuale architettura del maniero risale alla fine del Quattrocento, quando il castello venne completamente trasformato in dimora signorile. L'ultimo conte di Gruyères che lo abitò fu Michel, che in seguito a un fallimento nel 1554 fu costretto all'esilio. Il castello passò quindi all'amministrazione della città di Friburgo che lo mantenne fino al 1848. Acquistato dalla famiglia ginevrina Bovy et Balland nel 1849, il castello di Gruyères è tornato infine di proprietà della città di Friburgo nel 1938 e oggi è visitabile e sede di mostre ed eventi. Il percorso museale all'interno del castello permette di visitare le belle stanze arredate, i tanti quadri e ritratti alle pareti e rivivere epoche fastose nelle quali il castello deve aver vissuto momenti di gloria. Aggirandosi in queste quelle stanze è facile immaginare ritorni da battute di caccia, danze e canti accompagnati dal pianoforte, dolci conversari femminili e pranzi riccamente imbanditi.
Dagli spalti del castello si domina un paesaggio maestoso e allo stesso tempo struggente, e non meraviglia che pittori come Corot abbiano voluto immortalarlo nelle loro tele. Il villaggio ai piedi del castello è caratterizzato da una grande piazza dalla forma avvallata che segue l'andamento del terreno e sulla quale si affacciano alberghi e negozi di souvenir. Ho visitato Gruyères in una piovosa giornata d'autunno (come si vede bene dalle foto), ma con il privilegio di non trovarvi troppo turisti, che durante la bella stagione affollano questo delizioso borgo montano che è all'origine di uno dei formaggi più noti al mondo: il Gruyère, appunto. La ricetta del Gruyère è stata codificata nel 1655 e dal 2001 il formaggio si fregia dell'AOC, e può essere prodotto solo ed esclusivamente nei cantoni di Friburgo, di Vaud, di Neuchâtel, dello Jura e di qualche comune del cantone di Berna. Le origini del Gruyères vanno ricercate negli alpeggi della zona dove le mucche pascolano d'estate, e ancora oggi l'AOC prevede una speciale menzione per le forme che nascono negli alpeggi. In questo caso si parla di Gruyère d'Alpage, che rappresenta naturalmente il top della produzione. Ci sono ancora 52 alpeggi all'interno della zona di produzione indicata dal disciplinare che ogni anno danno origine a circa 460 tonnellate di Gruyère d'Alpage AOC. Il formaggio, tutto di latte vaccino, ha la classica forma a ruota da 35 chili, per la quale vengono impiegati ben 400 litri di latte, e le stagionature variano, e con esse anche l'intensità del sapore. All'interno del villaggio si trovano negozi dove è possibile degustare le varie tipologie di Gruyère e molto dell'artigianato locale è legato al formaggio, con bei vassoi in legno, coltelli dal manico di legno intagliato e casseruole da fondue. La fondue di questa parte della Svizzera viene tradizionalmente fatta con il 50% di Gruyère e il 50% di Vacherin, altro formaggio di mucca a pasta semi morbida e dal sapore intenso. La fondue prevede anche l'utilizzo di aglio (alcuni si limitano a strofinarlo sul fondo della casseruola per non alterare il sapore della miscela di formaggi) e un'aggiunta di Chasselat, il vino bianco del Lavaux, la bellissima area viticola che si trova tra Montreux e Losanna, lungo il lago. Ma del Lavaux parlerò un'altra volta, perché questo è tutto un altro viaggio.
Dagli spalti del castello si domina un paesaggio maestoso e allo stesso tempo struggente, e non meraviglia che pittori come Corot abbiano voluto immortalarlo nelle loro tele. Il villaggio ai piedi del castello è caratterizzato da una grande piazza dalla forma avvallata che segue l'andamento del terreno e sulla quale si affacciano alberghi e negozi di souvenir. Ho visitato Gruyères in una piovosa giornata d'autunno (come si vede bene dalle foto), ma con il privilegio di non trovarvi troppo turisti, che durante la bella stagione affollano questo delizioso borgo montano che è all'origine di uno dei formaggi più noti al mondo: il Gruyère, appunto. La ricetta del Gruyère è stata codificata nel 1655 e dal 2001 il formaggio si fregia dell'AOC, e può essere prodotto solo ed esclusivamente nei cantoni di Friburgo, di Vaud, di Neuchâtel, dello Jura e di qualche comune del cantone di Berna. Le origini del Gruyères vanno ricercate negli alpeggi della zona dove le mucche pascolano d'estate, e ancora oggi l'AOC prevede una speciale menzione per le forme che nascono negli alpeggi. In questo caso si parla di Gruyère d'Alpage, che rappresenta naturalmente il top della produzione. Ci sono ancora 52 alpeggi all'interno della zona di produzione indicata dal disciplinare che ogni anno danno origine a circa 460 tonnellate di Gruyère d'Alpage AOC. Il formaggio, tutto di latte vaccino, ha la classica forma a ruota da 35 chili, per la quale vengono impiegati ben 400 litri di latte, e le stagionature variano, e con esse anche l'intensità del sapore. All'interno del villaggio si trovano negozi dove è possibile degustare le varie tipologie di Gruyère e molto dell'artigianato locale è legato al formaggio, con bei vassoi in legno, coltelli dal manico di legno intagliato e casseruole da fondue. La fondue di questa parte della Svizzera viene tradizionalmente fatta con il 50% di Gruyère e il 50% di Vacherin, altro formaggio di mucca a pasta semi morbida e dal sapore intenso. La fondue prevede anche l'utilizzo di aglio (alcuni si limitano a strofinarlo sul fondo della casseruola per non alterare il sapore della miscela di formaggi) e un'aggiunta di Chasselat, il vino bianco del Lavaux, la bellissima area viticola che si trova tra Montreux e Losanna, lungo il lago. Ma del Lavaux parlerò un'altra volta, perché questo è tutto un altro viaggio.