Mi avevano detto che non faceva nessun effetto, e invece non era vero. Del mio viaggio a Cipro senza dubbio è l'immagine che ricordo più spesso e con maggiore affetto. Ero con il fotografo Stefano Cellai, in un viaggio organizzato così male che abbiamo perso tanto tempo a scovare i luoghi dei quali avevamo bisogno per il mio articolo su "Cucina & Vini". Ci siamo trovati da soli le cantine e i produttori da visitare e intervistare e a volte l'arrabbiatura superava il piacere dell'essere in un'isola mitica e di respirare la medesima aria che aveva visto la nascita della grande dea. E poi, a un certo punto, eccolo lì lo scoglio dove Afrodite era approdata materializzandosi dalla spuma del mare. Per me, un tuffo nel mio passato di studentessa universitaria sempre alle prese con gli dei greci per poter capire le poesie di Gabriele d'Annunzio. La "linea greca", così l'aveva chiamata lo studioso Emilio Mariano, che da Leopardi a Foscolo aveva portato direttamente a d'Annunzio. E io ero lì, di fronte al miracolo della nascita di una dea con la quale tutti i giorni dobbiamo confrontarci. L'amore: questo mistero che per fortuna nessuno ha ancora svelato nonostante le tante bizzarre ricerche in atto nei laboratori, dove i ricercatori (normalmente del mondo anglosassone) si affannano a cercare di capire quali meccanismi chimici entrano in campo quando tutto ad un tratto ti batte forte il cuore di fronte a un lui o a una lei che mai avevamo visto prima. Lascio volentieri a loro l'idea di voler capire e io mi attengo al mito di Eros e Psiche, lasciando intatta la magia del batticuore senza inutili valutazioni chimiche. Lo scoglio è là proprio a insegnare questo: la vita di oggi ci costringe a capire già così tante cose che almeno l'amore possiamo permetterci ancora di viverlo con la pelle. Andate a vederlo questo scoglio solitario e ripensate a Botticelli o a qualunque altra rappresentazione di Afrodite e Venere, e capirete che la questione dell'amore è di per se stessa solitaria, perché è personale e sempre unica anche quando si rinnova.
Poi, in qualunque ristorante delle vicinanze, ci sono sempre i polpi alla griglia, le coloratissime insalate ricche di sapori e i vini bianchi locali che daranno anche un senso enogastronico al viaggio. Ad Afrodite la pelle, al polpo la gola.
Poi, in qualunque ristorante delle vicinanze, ci sono sempre i polpi alla griglia, le coloratissime insalate ricche di sapori e i vini bianchi locali che daranno anche un senso enogastronico al viaggio. Ad Afrodite la pelle, al polpo la gola.